#01 - Il pacemaker e i suoi inventori

Il pacemaker e i suoi inventori

Il primo pacemaker impiantabile

    Parlando del pacemaker è difficile identificare un solo inventore, questo strumento che salva vite di moltissime persone è stato infatti inventato quasi contemporaneamente da due persone in posti molto lontani: Rune Elmqvist e Wilson Greatbatch


Rune Elmqvist

    Partiamo dal primo, Rune Elmqvist (1906-1996) fu medico, ingegnere e inventore svedese. 

    I pacemaker esterni sono databili agli inizi degli anni '20, accreditati all'australiano Mark Lidwell, avevano bisogno di un cavo di alimentazione e dovevano essere attaccati al corpo dell'utente in modi rudimentali. Al signor Elmqvist, sotto la supervisione del cardiologo Ake Senning, dobbiamo invece l'invenzione del primo pacemaker impiantabile (1958). Le sfide erano molte, l'oggetto poteva infatti causare infezioni, essere rigettato, causare problemi al cuore, etc... 

    Il primo paziente fu un giocatore della nazionale di hockey svedese, un 43-enne che soffriva di svenimenti e infarti frequenti: il suo cuore smetteva di battere addirittura 30 volte al giorno. Pochi mesi dopo, Elmqvist fu convinto dalla moglie del futuro primo paziente a impiantare un prototipo di plastica e resina nel petto del marito: nonostante il primo smise di funzionare poche ore dopo l'operazione, il secondo prototipo funzionò senza problemi per alcune settimane. Nel resto dei suoi 43 anni di vita, il paziente ricevette altri 25 pacemaker, che gli diedero la possibilita' di tornare a fare attività come nuoto, ballare, prendere aerei... 
Il primo pacemaker fu un totale successo.



Wilson Greatbatch

    Un secondo padre del pacemaker impiantabile è Wilson Greatbatch (1919-2011), ingegnere e inventore statunitense noto anche per aver depositato oltre 150 brevetti. Se Elmqvist aveva studiato questi apparecchi a lungo, lo stesso non si può dire di Greatbatch che inventò i pacemaker "per sbaglio".

    Greatbatch stava lavorando ad uno strumento che registrasse i battiti del cuore, ma installando una resistenza sbagliata, iniziò a pulsare a ritmo costante: ritmo che era identico a quello del battito cardiaco (che l'ingegnere conosceva bene avendo studiato le relazioni tra cuore e sistema elettrico in precedenza). Dopo due anni di lavori e raffinamenti vari, il primo pacemaker impiantabile firmato Greatbatch vide la luce e venne impiantato in un paziente 77-enne nel 1960. Seguirono altri pazienti, a cui l'inventore donò anni, decenni, di vita grazie a uno strumento grosso come una moneta.

Oggi, sono quasi 3 milioni le persone che vivono grazie a questi due signori, e ogni anno circa 600.000 nuovi pacemaker vengono impiantati in pazienti bisognosi.


FONTI: 

Siemens Healthineers: A lifesaver in a plastic cup
Circulation: Journal Of The American Heart Association. European perspectives in Cardiology - 05/06/2007
Lemelson-MIT: Wilson Greatbatch: The Implantable Cardiac Pacemaker
Intellectual Ventures: The Heartbeat of Invetion - 
08/11/2016











Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

#03 - La scienza

#02 - Il nome